Dopo Void Rivals, continua l’Energon Universe con l’esordio della serie sui Transformers di Daniel Warren Johnson.
Daniel Warren Johnson e l’Energon Universe
Se non sapete cos’è l’Energon Universe, sappiate che stiamo parlando del nuovo universo fumettistico che unisce i mondi dei Transformers e G.I. Joe, ideato da Robert Kirkman. Ne abbiamo parlato più approfonditamente nella recensione del primo numero di Void Rivals, serie che apre proprio questo universo.
Daniel Warren Johnson, scelto per scrivere e disegnare la serie sui Transformers, è uno degli autori più apprezzati nel mercato fumettistico contemporaneo, ideatore di opere come Murder Falcon e per la DC Comics di Wonder Woman: Terra Morta.
Influenzato nel suo lavoro da autori come Grant Morrison, Robert Kirkman (!) è particolarmente apprezzato per il suo stile esagerato e fuori dalle righe nella rappresentazione di scene d’azione, capace inoltre di rendere una storia scorrevole, accattivante e molto equilibrata.
Quale autore migliore di lui per scrivere e disegnare esagerata come Transformers? Nessuno. Parliamone, allora.
Transformers
L’antica guerra a Cybertron tra Autobot, guidati da Optimus Prime e Decepticon, guidati da Megatron, ha raggiunto la terra. In tutto questo, l’umanità resta coinvolta in questo scontro tra queste due forze titaniche che lottano alla ricerca disperata di energia per sopravvivere.
È questa la trama del primo volume dell’opera curata da Warren Johnson, che rispecchia il suo autore praticamente in tutto, nel bene e nel male. Il volume è frenetico, sempre. Inizia col botto e si conclude ancor di più in maniera esplosiva, non lasciando mai il tempo di respirare al lettore.
Gli umani protagonisti sono Spike e Carly, un ragazzo e una ragazza dalla vita complicata, che si ritroveranno fin dalle prime pagine nel pieno dello scontro tra Autobot e Decepticon.
I sei capitoli che compongono il volume sono ben scritti e ben disegnati, con alcune splash page davvero di pregio, e che trasportano il lettore nel pieno della guerra.
Guerra che è davvero crudele, sporca e cruda e che non risparmia nessuno, umani e robot. Tra questi ultimi, troviamo personaggi come Soundwave, Starscream ed altri comprimari che fanno la loro figura, protagonisti di alcuni colpi di scena importanti.
Interessante anche il rapporto che si crea tra gli umani, terrorizzati dall’attacco dei Decepticon, e gli Autobot che, provando ad aiutarli, subiranno le conseguenze dell’invasione involontaria da parte loro.
Il futuro dell’Energon Universe
Il primo volume di Transformers è un ottimo punto di inizio per i neofiti, l’autore introduce bene i personaggi ed il loro mondo, spiegando a dovere tutto ciò che succede.
Se non avete mai letto o visto nulla dei Transformers, non preoccupatevi, anche perché alla fine è tutto collegato nella macro trama che si delinea nel grande Energon Universe.
È proprio l’Energon l’energia che i robot, buoni e cattivi, cercano sulla terra e si dimostra, oltre al primo accenno avuto su Void Rivals, il centro di tutto.
Un buon primo volume dunque, anche se a volte è davvero tanto, tanto frenetico e non si prende ne concede del tempo per realizzare ciò che succede. I cambi di scena sono continui e con esso le conseguenze che ne derivano, tutto nel giro di poche pagine.
Votata come miglior serie agli Eisner Awards 2024, Transformers è il secondo tassello dopo Void Rivals di Robert Kirkman e arriva prima dei G.I. Joe, per il cui esordio bisogna ancora attendere.
Se volete essere al passo con le uscite Saldapress per l’Energon Universe, sappiate che è uscito da pochi giorni il primo volume di Road to G.I. Joe, di cui parleremo presto.
Per il momento, gustiamoci la guerra tra Autobot e Decepticon!
Frenetico, veloce, crudele e divertente, il primo volume di Transformers di Daniel Warren Johnson è tutto ciò che ci si poteva aspettare dal suo autore. Il secondo tassello dell’Energon Universe convince, ma forse il ritmo poteva essere scandito meglio.
PRO
- Davvero divertente
- Alcune tavole sono incredibili
- I protagonisti sono ben presentati…
CONTRO
- …ma la troppa velocità delle situazioni non fa immagazzinare bene le informazioni