Dopo due settimane torno a parlare di Topolino e lo faccio recensendo due volumi in un solo articolo: parliamo del 3587 e 3588.
Topolino 3587
Innanzitutto mi scuso se settimana scorsa non è uscita neanche una recensione del nostro settimanale preferito ma, da abbonato al fumetto, dipendo molto dalla consegna postale. Capita infatti che alcuni numeri arrivino giorni prima della data di uscita effettiva, così come capita che alcuni numeri arrivino in ritardo, come in questo caso.
Ma bando alla ciance, che di carne al fuoco in questo numero ne abbiamo in abbondanza.
Partiamo dalla bellissima copertina disegnata da Davide Cesarello e colorata da Martina Naldi che cita la prima storia dell’albo, dedicata alle Tops Stories.
Sir Top de Tops è l’avo del nostro Topolino e, dopo avergli lasciato un baule pieno di ricordi, il nostro topo preferito si diverte, di storia in storia, a tuffarcisi dentro.
Le storie del 3587
“Le Tops Stories: Top de Tops e il segreto dei Montignac” scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da Davide Cesarello racconta un’avventura basata sui ricordi con diversi misteri interessanti e che, con grande capacità di scrittura, riesce a trascinare il lettore in un vortice di riflessioni, permettendogli di staccare completamente dal mondo.
Si conclude, con il suo secondo episodio (del primo ne avevamo parlato qui) “Sandopaper” di Alessandro Sisti e Andrea Freccero con un remake riuscitissimo, divertentissimo e disegnato in maniera divina. Una storia che merita assolutamente di essere letta e che, sicuramente, vedremo presto in altre edizioni.
Pier Giuseppe Giunta e Ottavio Panaro ci regalano un duo divertentissimo e pericolosissimo in “Dinamite Bla e l’invasione scultorea” che vede lo scontroso campagnolo alle prese con il papero che più incarna il disastro: Paperoga.
Una storia estera intitolata “Paperino, Qui, Quo e Qua pet sitter d’eccezione” precedono l’ultima (per me) grandiosa storia dell’albo: “Emily“. Vito Stabile e Federico Franzò ci portano nel passato di un personaggio che, per via dei numerosi protagonisti, spassa spesso in sordina: Miss Paperett.
Mi è piaciuto molto scoprire qualcosa di più su sul suo passato e su come si è, pian piano e con tanti sacrifici, avvicinata a Zio Paperone, finendo a lavorare – come ben sappiamo – per lui.
Un numero molto solido, divertente e con tante storie capaci di far respirare il lettore e di farlo variare molto con i diversi generi. Bravi!
Topolino 3588
Il 3588 è un numero particolare e che, vi dico già, non mi è piaciuto particolarmente. L’attenzione – come dice anche la copertina, scrivendo “numero da collezione” – è tutta sul ritorno di Fast Track Mickey, con una storia in 3D.
Non solo, anche la copertina, disegnata da Giuseppe Facciotto e colorata da Claudio Sciarrone è in 3D, ed è possibile ammirarla in tutta la sua bellezza grazie agli occhiali che ci sono in dotazione.
Non è la prima volta che su un numero di Topolino troviamo la combo occhiali + storia in 3D, anche se il tutto non è di mio particolare gradimenti.
Le storie del 3588
Come detto, “Fast Track Mickey: traccia fantasma 3D” di Claudio Sciarrone apre l’albo in una storia che, sicuramente disegnata bene, non è riuscita ad entusiasmarmi più di tanto, anche perché gli occhiali per leggere li ho trovati scomodi – per noi già occhialuti – e il 3D su carta non eccelso, si poteva fare meglio.
Decisamente più a fuoco e con un bel messaggio “Paperino baciato dalla sfortuna” che in due episodi, pubblicati entrambi in questo albo, di Luca Barbieri e Luca Usai ci racconta una storia particolare sullo sfortunato papero di Via dei Platani 17 che, alle prese con Amelia si troverà a fare una scelta difficile e che ci dimostra, ancora una volta, il coraggio e il cuore di questo grande personaggio.
“Topolino e le demolizioni a catena” di Francesco Vacca e Lucio Leoni è una storia mooooolto standard su Topolino e su un pericolo che aleggia su Topolinia e che quindi, come il solito standard prevede, si risolve molto (forse troppo semplicemente).
Chiude l’albo un dolce ritorno con “Qui, Quo, Qua in: ritorno al micromondo” che vede, come da titolo, il ritorno dei tre nipotini nel micromondo che non vedevamo ormai dai numeri 3400, 3401 e 3402. Sergio Cabella e Giampaolo Soldati ci riportano, per poco, in quel mondo strano e magico con una storia che diverte e che pone l’accento su un problema troppo frequente: l’inquinamento.
Un numero meno a fuoco del precedente ma che, se vi piacciono storie particolari, grazie al 3D riesce ad uscire dall’ordinario.