The Penguin recensione episodi 6 e 7

The Penguin 1×06 e 1×07 – Recensione

Appuntamento insolito dove, per via dei vari impegni, parliamo in un articolo di due episodi, il sesto ed il settimo. Arrivati praticamente alla fine, la resa dei conti si avvicina sempre di più…

Il Pinguino e Sofia in The Penguin

Un passo indietro

Prima di procedere, vi avverto che questo articolo contiene spoiler su quanto successo nelle puntate precedenti di The Penguin (le recensioni le trovate qui) ma non sulla sesta e settima. Questo perché per poter parlare dei nuovi episodi, è essenziale poter raccontare ciò che è successo prima senza freni.

Vi ricordo che la storia è ambientata due settimane dopo il finale di The Batman e parte, ovviamente, con una Gotham completamente distrutta dal piano dell’Enigmista e con la criminalità sotto shock per la morte di Carmine Falcone.

In tutto questo, il Pinguino (al secolo Oswald Cobblepot) ha in mente un piano ben preciso: è arrivato il momento di prendersi Gotham. Ed è proprio questo l’incipit della serie che parte a razzo con l’incontro tra Oz e Alberto Falcone, diventato capo del crimine dopo la morte del padre. Incontro che mostra apertamente il tono crudo e violento della narrazione e che porta alla morte di Alberto proprio per mano del Pinguino.

Oz continua a giocare su diversi tavoli, giurando alla famiglia Maroni (rivale storica dei Falcone) di rivelare loro i piani di Sofia, figlia di Carmine Falcone, in cambio della loro protezione. È proprio Sofia a sospettare della presenza di una talpa nella sua famiglia. Quando il Pinguino tenta di portare la donna dalla sua parte, cercando di incastrare Johnny Viti, le cose non vanno come previsto e si ritrova ad incastrare la guardia del corpo di Sofia, Castillo.

Il Pinguino in The Penguin

Sofia Falcone, il centro di tutto

Alla luce di ciò, Sofia inizia a fidarsi di Oz dichiarando la sua intenzione di prendere in mano l’attività di famiglia e chiedendo una mano per uccidere Luca, il cugino di Carmine Falcone.

E, mentre nel terzo episodio il Pinguino e Sofia hanno iniziato a spacciare un nuovo tipo di droga, il Bliss, gli sceneggiatori hanno voluto raccontarci meglio il personaggio di Victor.

Cresciuto nel malfamato sobborgo di Crown Point, vede la sua famiglia morire durante l’attentato a Gotham da parte dell’Enigmista e, per sopravvivere, inizia a rubare.

Finito ad aiutare Oz per uno scherzo del destino, inizia a vedere i primi guadagni e, quando la sua fidanzata gli propone di fuggire dalla città per un futuro migliore sceglie, dopo un viaggio interiore non indifferente, di tornare dal Pinguino, salvandogli la vita.

Ferita e “sconfitta”, Sofia Falcone ripercorre il viaggio che l’ha portata a vedere sua mamma morta e uccisa da Carmine, suo padre, fino al suo arrivo ad Arkham incastrata proprio da quest’ultimo.

Sofia Falcone in The Penguin

L’episodio incentrato sulla protagonista femminile della serie svela tanti retroscena sul personaggio, spingendo lo spettatore ad empatizzare con lei e a guardarla con occhi diversi, fino al finale dove, tornati nel presente, Sofia uccide tutta la sua famiglia escludendo Johnny Viti – che verrà ucciso in seguito – e cambia il suo cognome in Gigante, in onore di sua mamma.

Oz continua la sua scalata al potere, ma costretto a fuggire a causa del fallito tentativo di uccisione di Sal Maroni, si ritrova a vivere con Vic e sua mamma a Crown Point, mentre Sal e Sofia si alleano per ucciderlo una volta per tutte.

Gli episodi sei e sette

Arrivati praticamente alla fine – manca soltanto un episodio -, la serie si conferma probabilmente la migliore dell’anno ma, in questi due episodi, cala leggermente pur mantenendo alta l’asticella e mettendo in scena diverse situazioni interessanti.

L’alleanza tra i Gigante e i Maroni continua ad essere forte e cerca vendetta nei confronti di Oz, ormai rintanato nella periferia per sviluppare e vendere il Bliss, con l’aiuto di un Vic sempre in difficoltà ma decisamente dentro le meccaniche della malavita.

Inutile dirvi dunque che lo scontro è tra loro e che riserva diverse sorprese, con gli sceneggiatori che nonostante la lente d’ingrandimento inevitabile sullo scontro tra gangster, riescono a fornire una visione a 360° di tantissimi personaggi.

Vediamo ad esempio il passato – crudelissimo e da brividi – di Oz insieme al suo rapporto con la mamma, personaggio che si sta rivelando sempre più fondamentale per la risoluzione di questo scontro che non accenna a fermarsi.

Gli episodi sono dunque belli, frenetici e approfondiscono bene i protagonisti, riuscendo davvero a ricreare un’atmosfera quasi confidenziale, dove i personaggi sono nostri “amici” o nostri “nemici”.

Resta pur sempre una serie incentrata sul crimine e, dunque, con la giusta dose di azione, sparatorie e così via. Il tutto ovviamente con una qualità visiva impressionante. Mi frulla però una domanda, arrivati ormai ad un passo dalla fine, dov’è Batman?

The Penguin è disponibile su Sky e NowTV con un episodio a settimana.

Conclusioni
Conclusioni

Arrivati ad un passo dalla fine, The Penguin si conferma una serie bella, divertente e soprattutto solida. Se siete fan del mondo di Batman e vi piacciono le storie di vita criminale, non potete lasciarvela sfuggire, anche se alcune cose potrebbero sembrare già viste.

PRO
  • Gangster puro
  • Colpi di scena e approfondimenti dei personaggi sono mixati perfettamente
  • Visivamente impressionante
  • Attori perfetti
CONTRO
  • A volte racconta qualcosa di già visto
  • Alcune situazioni sono risolte troppo in fretta
8

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