La magnifica illusione cover recensione marcoafumetti

La magnifica illusione. New York 1983 – Recensione

Alessandro Tota ci porta dentro la Golden Age del fumetto americano con la prima parte di una graphic novel imperdibile.

La magnifica illusione tavola Tota

Alessandro Tota

Nato e cresciuto a Bari, Alessandro Tota è un fumettista e illustratore italiano, diplomato in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Bologna.

Finiti gli studi, l’autore decide di trasferirsi in Francia, precisamente a Parigi, iniziando a lavorare come assistente del disegnatore Igort.

Inizia a pubblicare opere nel 2010, con “Terre d’Accueil“, il suo primo romanzo grafico. L’opera, originariamente pubblicata in Francia, è stata ripubblicata in Italia da Coconico Press con il titolo “Yeti“.

Vincitore di numerosi premi durante la sua carriera e cofondatore della rivista “Canicola“, insegna fumetto da più di dieci anni e attualmente vive a Bologna.

Pubblicata originariamente nel 2023 in Francia e arrivato in Italia sempre grazie a Coconico Press, “La magnifica illusione. New York 1983” è la prima parte di una graphic novel profonda che ci mostra quanto l’artista sia ormai maturo e che ci porta dentro un’America e una New York in subbuglio, nel pieno della Golden Age dei fumetti. Ve la racconto, ovviamente senza spoiler.

La magnifica illusione

Diana, la protagonista, è una ragazza che sogna di diventare scrittrice, con il grande limite demografico. Vive in Kansas e aiuta la famiglia in una fattoria sperduta finché, un giorno, scappa. Ad attenderla ci sono i grandi grattacieli e le mille opportunità di New York ma, con essa, tutti i suoi pericoli.

Nel pieno della Grande Depressione e con l’avvio della Golden Age dei fumetti, riuscirà Diana – in arte Roberta Miller – a resistere e a farsi strada in una città pronta a sbranarla?

È questo l’incipit di questa grande, grandissima graphic novel. In circa 250 pagine, Tota scrive e disegna un mondo vivo e pulsante, che è pieno di citazioni e riferimenti ad una New York che non esiste più.

L’obiettivo – riuscitissimo – dell’autore è quello di far sentire il lettore catapultato dentro i frenetici ritmi di una città che non dorme mai, in piena rivolta e con opportunità a volte soltanto apparenti.

La magnifica illusione tavola Tota

In “La magnifica illusione” la nostra Diana/Roberta si interfaccia nel mondo spietato dell’editoria, in quel tempo ancor più crudo e discriminatorio, che sfrutta autori e collaboratori per due spicci.

Senza soldi e con poche speranze, la protagonista conosce e tocca con mano quanto New York possa essere spaventosa ma “aperta”: conosce italiani, polacchi e così via, tutta gente alla ricerca della conquista del grande “Sogno Americano” ma che nella realtà dei fatti portano a casa pochi spicci derivanti da qualche lavoretto occasionale.

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Prima parte

Ciò che l’autore scrive e disegna magistralmente è una perfetta trasposizione del tratto franco-belga (d’altronde da uno che ha studiato in Francia…), con cui critica apertamente tutto il mondo editoriale e, più nello specifico, fumettistico.

Ad accompagnare la protagonista ci sono altri personaggi, ben caratterizzati e con tanti segreti ancora da raccontare, che fanno da “spalla” a Diana/Roberta e che, nel bene e nel male, la accompagnano in questo viaggio tormentato.

Non aspettatevi la solita storia dove una ragazza si trasferisce e scala in fretta posizioni lavorative importanti, la bravura di Tota sta nel raccontare una storia “sporca”, che fa davvero sentire il peso delle scelte e che, con i suoi disegni meravigliosi, trasporta il lettore nei bar di New York nella tarda notte o nelle rivolte dei cittadini per un sistema che non funziona più.

La magnifica illusione tavola Tota

D’altronde, la famosa “Golde Age” dei comics americani arriva e stravolge, come un’onda inevitabile, come arriva Bob Kane con il suo Batman, che la nostra protagonista dovrà fronteggiare.

Insomma, il lavoro certosino dell’autore funziona perfettamente e inserisce nella storia reale dei personaggi di fantasia che sono vivi, vibranti e che hanno caratteristiche ben precise.

La prima parte di “La magnifica illusione. New York 1983” conta circa 250 pagine, che vanno via veloci e che, in chiusura di volume, portano il lettore a volerne ancora, ancora e ancora.

Se cercate una storia “diversa”, piena di citazioni e capace di farvi un’epoca lontana in tutte le sue sfaccettature, con i suoi pregi e difetti, correte a comprarlo. Non ve ne pentirete.

E la parte due? Alessandro Tota ci sta lavorando e sui social aggiorna noi lettori con delle tavole, facendo salire l’attesa ancora di più, qualora ci fosse bisogno.

Conclusioni
Conclusioni

La magnifica illusione. New York 1983 è la prima parte di una graphic novel che travolge il lettore e lo trasporta senza sconti in una New York in totale fermento. Siete pronti a seguire Diana/Roberta in questo viaggio pieno di insidie?

CERTEZZE
  • Alessandro Tota scrive e disegna divinamente
  • I personaggi sono tutti ben caratterizzati
  • Ci si sente davvero a New York
  • Tantissime citazioni
  • Racconta una storia di vita vera con gioia e sofferenza che toccano il lettore
DUBBI
  • Per scoprire dove andrà a parare bisogna attendere la seconda parte
  • Riuscirà a gestire tutti i personaggi?
9.7

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