Se volete una risposta rapida ed indolore sì è bello, a tratti bellissimo, ma…
La sensazione quando si sfogliano i primi volumi di Ultimate Spider-Man di Jonathan Hickman e dell’italiano Marco Checchetto è quella di trovarsi davanti ad un qualcosa di familiare e di già visto. Poi però, pagina dopo pagina, si capisce che l’uomo ragno che conosciamo e amiamo (forse negli ultimi cicli narrativi un po’ meno 💔) è più lontano di quanto possiamo immaginare.
Nel nuovo Ultimate Universe – di cui ho scritto una guida – non esiste ancora uno Spider-Man per colpa del Creatore, un’entità malvagia che viaggiando nel tempo ha impedito l’avvento dei super eroi e conquistato la terra. Vent’anni dopo, il despota è finalmente caduto per mano di Howard Stark, e ora tocca al figlio Tony raccoglierne l’eredità attivando gli eroi sparsi in tutto il mondo.
Famiglia Parker
Come avete intuito, nella terra dove si svolge l’Ultimate Universe (1610), di Spider-Man non c’è traccia. Peter Parker è un uomo adulto in preda ad una crisi esistenziale ed è sposato con Mary Jane Watson con cui ha avuto due figli. Lo zio Ben è ancora vivo – ma non zia May – e c’è sempre un Goblin di mezzo.
Le differenze tra la serie classica Amazing Spider-Man e il vecchio Ultimate Spider-Man del 2000 sono davvero tante. Siamo abituati a vedere un Peter Parker giovane studente con lo zio Ben morto e con le solite storie che ormai conosciamo a memoria.
L’obiettivo di Hickman e Checchetto è quello senz’altro di avvicinare i nuovi lettori ad esplorare un nuovo mondo, ma soprattutto non perdere i vecchi. Negli anni, la continuity Marvel classica ha fatto e disfatto diversi scenari interessanti, come il matrimonio tra Peter e Mary Jane (poi cancellato) oppure di personaggi morti e poi ritornati con dei plot twist decisamente improbabili.
Il nuovo Ultimate Spider-Man vuole invece avere un netto cambiamento da tutto e tutti, sia nelle atmosfere che nei disegni.
Soltanto il presente
Il tratto di Marco Checchetto è realistico, pulito e si adatta perfettamente a ciò che Hickman vuole raccontare con questa serie. Sfogliando le pagine si riesce a percepire la profondità caratteriale dei personaggi che il disegnatore vuole – e riesce – a trasmettere a noi lettori.
Con uno stile di scrittura che fila in maniera liscia ed interessante senza strizzare l’occhio alla continuity o a vecchi rimandi e che si adatta perfettamente allo stile dei disegni di Checchetto, l’obiettivo del duo è quello di offrire non soltanto un punto di partenza solido per tutti, ma anche un nuovo modo per i lettori più fedeli di vedere dei personaggi classici, ormai stagnati nella continuity, in una nuova veste.
Quello che spaventa è un Hickman che solitamente ama le storie multiversali e di mondi, con vere e proprie infografiche (come avvenuto sia nel prologo Ultimate Universe che nel suo ciclo degli X-Men) difficili da seguire e che possono stancare.
Ultimate Spider-Man è un bel fumetto. Se non avete mai letto nulla dell’Uomo Ragno o se siete stanchi della continuity soffocante, è il momento giusto per saltare a bordo. Sperando che Hickman non deliri…
PRO
- Uno Spider-Man completamente nuovo…
- Attenzione ai rapporti interpersonali
- I disegni di Marco Checchetto
CONTRO
- …che per chi ama il classico giovane studente può sembrare strano
- Hickman potrebbe iniziare a fare confusione e a lasciare trame parte
Le immagini utilizzate in questo articolo sono protette da copyright dei rispettivi titolari. Sono utilizzate esclusivamente a scopo di recensione e critica secondo il principio del fair use. Tutti i diritti riservati ai rispettivi autori ed editori.